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Cheetah Conservation Fund Italia

via Roma 145

13812 Campiglia Cervo (BI)

www.savethecheetahsalviamoighepardi.wordpress.com

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C.F. : 90067050022

Part. IVA: 02607040025

Per versamenti e donazioni:

Cheetah Conservation Fund Italia

Biverbanca, Ag. 1

via Torino 58

13900 BIELLA

IBAN: IT42T0609022301000001000514

Dopo anni di collaborazione attiva con il Cheetah Conservation Fund e con la dr. Laurie Marker, il 22 dicembre 2015 abbiamo ufficialmente registrato l’associazione Cheetah Conservation Fund Italia.

La nostra associazione persegue interamente gli scopi del Cheetah Conservation Fund nel merito e nella forma. Le nostre azioni sono volte alla cura dei rapporti con le istituzioni italiane, con gli studenti, il pubblico in generale, sempre rispettosi delle indicazioni che ci giungono direttamente dal lavoro sul campo, e dagli stessi responsabili dei laboratori della sede in Namibia.

Il nostro lavoro si concentra soprattutto sulla trasmissione del messaggio relativo al ghepardo, sulla sensibilizzazione del pubblico riguardo al rischio di estinzione tramite l’organizzazione di conferenze, eventi e informazioni su riviste specializzate e social network. Tutti i proventi delle nostre manifestazioni vengono devoluti al Centro, cosi’ da contribuire attivamente al finanziamento di progetti mirati o alle spese correnti dello stesso.

Abbiamo altresi’ lanciato il progetto didattico “Ghepardi da salvare” nelle Scuole, e siamo partiti dalle Scuole Elementari, dove oltre a concludere il percorso con una “Corsa dei Ghepardi” il giorno 28 maggio a Biella, nello splendido Parco della Burcina, abbiamo anche lanciato il Concorso di disegno tra gli alunni, che verrà premiato dalla giuria del nostro Consigli Direttivo a firma della stessa dr. Laurie Marker.

Tutti coloro che desiderano partecipare all’adozione del ghepardo preferito, sono pregati di indicarlo a: Cheetah Conservation Fund, via Roma 145, 13812 Campiglia Cervo (BI), oppure scrivere a bvonhoe@cheetah.org o andando sul sito Cheetah Conservation Fund Italia http://www.ccf-italia.org o www.savethecheetahsalviamoighepardi.wordpress.com), alla voce “Adotta un ghepardo” dove troverà le informazioni relative all’adozione.

L’associazione Cheetah Conservation Fund Italia è composta da volontari e affezionati amici del Cheetah Conservation Fund (www.cheetah.org) che hanno assorbito e fatto proprio il progetto della dr. Laurie Marker e operano su tutto il territorio italiano per il tramite di conoscenze e relazioni con addetti ai lavori delle varie città italiane (Musei, Zoo, Parchi, istituzioni ed aziende) che coordinano tra loro eventi ed azioni a favore del Centro dei ghepardi.

I Membri:

Betty von Hoenning O’Carroll, Presidente

Matilde Venturi, Vice Presidente

Raffaella Giavazzi, Tesoriere

Dr.Maurizio Ritorto, Segretario

http://www.ccf-italia.org

Mail: info@ccf-italia.org o bvonhoe@cheetah.org

Il Cheetah Conservation Fund, Namibia

La dr. Laurie Marker è una zoologa statunitense, una delle maggiori esperte di ghepardi al mondo, e si occupa di ghepardi dal 1977, allorchè, iniziando le sue ricerche, e collaborando con lo Smithsonian Institute, nel 1982 contribui’ a scoprire la ridotta diversità genetica dei ghepardi durante i suoi studi in Africa. Nel 1991 ha fondato il Centro di Ricerca, Conservazione ed Educazione “Cheetah Conservation Fund”, una fondazione senza scopo di lucro, stabilendo il suo Quartiere Generale nei pressi di Otjiwarongo, in Namibia. Dai primi inizi, in una minuscola fattoria agricola in Namibia, Laurie Marker ha creato un modello di eccellenza per la conservazione dei predatori a livello mondiale.

Il Centro si occupa di ricerca e conservazione per la tutela dei ghepardi, una specie a rischio estinzione che ha subito dal 1900 a questa parte, ingenti perdite di ghepardi, (1900 : 100.000 capi; 1990: 10.000 capi) tanto da fare inserire i ghepardi tra le specie a rischio estinzione dell’allegato II della CITES.

Il Centro offre a volontari e studiosi della natura svariate possibilità di studio, tirocini e percorsi formativi avvalendosi di personale specializzato che vive sul posto ed esperto di genetica, zoologia, veterinaria, biologia, etologia e agraria.

Fin dagli inizi, senza alcun sostegno né aiuto da parte di nessuno, Laurie è stata una pioniera nei suoi programmi e nel suo impegno. Ha contribuito a fornire importanti nozioni sulla salute dei ghepardi, sulla loro attività riproduttiva, sulla mortalità, l’evoluzione e la genetica, grazie alle ricerche biomediche operate su ogni ghepardo che è passato nel suo Centro (circa 900 esemplari). Tale volume impressionante di dati raccolti su ghepardi selvatici nell’arco di 25 anni si è dimostrato di un valore inestimabile nella gestione dei ghepardi selvatici e in cattività.

Il lavoro instancabile di Laurie, che punta ad unire una nazione, un continente e tutto il mondo nello sforzo di salvare il ghepardo dall’estinzione è impressionante. Tramite l’educazione e la collaborazione con i farmer e i latifondisti locali sono state create delle Conservancies per permettere ai ghepardi di muoversi liberamente in migliaia di acri di terreno contigui. Laurie è stata Presidente della CANAM, l’associazione di Conservancies della Namibia, ed è attualmente Presidente della LCMAN, l’associazione per la Gestione di Grandi Carnivori della Namibia. Laurie ha compreso che con tecniche ottimizzate di gestione del bestiame e della fauna selvatica, i ghepardi, le popolazioni e il bestiame possono convivere pacificamente.

Nel 2000 ha ottenuto il riconoscimento dal TIME Magazine quale una degli “Heroes for the Planet”, e nel 2008 è stata insignita della Medaglia D’Oro della Society of Women Geographers. Ha anche ottenuto la Medaglia per la Conservazione del Lifetime Achievement Award della Società Zoologica di San Diego, per l’Intel Environmental Prize del Tech Award, candidata per il Premio Indianapolis del 2008 e 2010, e ha ottenuto il premio del Lifetime   Achievement   Award   dall’   International  Wildlife  Film  Festival,  e nel  2010  ha ottenuto il Tyler  Prize  per l’  Environmental  Achievement.

Nel 2002, Laurie ha conseguito il suo Dottorato di Ricerca in Zoologia presso l’Università di Oxford (UK). Ha pubblicato piu’ di 60 documenti scientifici, ed è stata oggetto di centinaia di articoli sulla stampa mondiale. E’ membro attivo della World   Conservation   Union’s   (IUCN)   Species   Survival   Commission’s   Cat   Specialist   Group, a cui si è unita nel 1988,   e di cui è stata Vice Presidente dal 1992 al 2001. Nel 2014, è stata nominata  A.D.   White   Professor   at   Large   presso la  Cornell  University  di  New  York.  

Laurie   dirige attualmente l’impegno del Centro nelle attività che la sua missione comprende. Queste includono: ricerche biomediche per approfondire la conoscenza su salute, riproduzione delle patologie e patrimonio genetico della popolazione; ricerca spaziale, dell’habitat e dell’ecosistema; gestione del bestiame e della fauna selvatica per ridurre i conflitti con i predatori; metodi di controllo non letali per i predatori, come il Programma dei Cani Pastori da Guardia, e ampi programmi ambientali di educazione in tutto il paese e nel Centro del CCF.

Laurie  collabora a livello internazionale con scienziati, funzionari governativi, aziende e comunità per aumentare la sensibilizzazione, sviluppare politiche e attività che colleghino l’economia dei produttori e proprietari dei territori dei ghepardi a consumatori ed aziende internazionali. Questo modello di successo si è diffuso oramai in altre zone. Oggi, Laurie fornisce assistenza allo sviluppo di programmi di conservazione del ghepardo in Sudafrica, Botswana, Zimbabwe, Algeria, Iran e India; sostiene altresi’ una base di ricerca sul campo in Kenya.

Riconoscimenti e premi:

2013        Andrew  D.  White  Professor-­‐at-­‐Large,  Cornell  University  

2011-­‐2012  Rainer  Arnhold  Fellow  

2011        Distinguished  Alumni,  Eastern  Oregon  State  University

2010     Explorers  Club’s  Lowell  Thomas  Award    

2010     Tyler  Prize  for  Environmental  Achievement  Recipient

2010     Indianapolis  Prize  Finalist  

2009     Life  Time  Achievement  Award  –  International  Film  Festival  

2008     Tech  Awards’  Intel  Environment  Laureate  Winner  

2008     Society  of  Women  Geographers  -­‐  Gold  Medal  

2008     Zoological  Society  of  San  Diego  –  Lifetime  Achievement  Award  

2008    Indianapolis  Prize  -­‐  Finalist  

2005    Living  Desert  –  Track’s  in  the  Sand,  Conservationist  of  the  Year  

2003     Chevron-­‐Texaco  Conservationist  of  the  Year  

2002     Audi  Terra  Nova  Awards  Finalist,  Southern  Africa  

2001     Humanitarian  of  the  Year,  Marin  County  Humane  Society  

2001     Paul  Harris  Fellowship,  Rotary  Club  International,  Windhoek,  Namibia  

2000     Barrows  Conservation  Award,  Cincinnati  Zoo  

2000     Hero  for  the  Planet,  Time  Magazine  

1997     Distinguished  Leadership  Award,  American  Biographical  Institute

1992     Conservationist  of  the  Year,  African  Safari  Club,  Washington,  DC  

1988     White  Rose  Award,  Oregon’s  Top  Ten  Women  

1985     Outstanding  Young  Women  of  America  

1981     Oregon’s  Young  Careerist,  Business  and  Professional  Women,  for  Roseburg  

PUBBLICAZIONI:   Crosier,  A.E.,  Comizzoli,  P.,  Baker,  T.,  Davidson,  A.,  Munson†,  L.,  Howard†,  J.,  Marker,  L.L.  and  Wildt,  D.E.  Increasing  Age  Influences  Uterine   Integrity,  but  Not  Ovarian  Function  or  Oocyte  Quality  in  the  Cheetah  (Acinonyx  jubatus).  Biology  of  Reproduction  85,  243–253.  August  2011.   Stein,  A.  B.,  Fuller,  T.  K.,  DeStefano,  S.  and  Marker,  L.  L.,  Leopard  population  and  home  range  estimates  in  north-­‐central  Namibia.  African   Journal  of  Ecology,  49,  383-­‐387,  2011.   Marker,  L.,  Dickman,  A.J.,  Mills,  M.G.L.,  Macdonald,  D.W.  Chapter  15:  Cheetahs  and  Ranches  in  Namibia:  A  Case  Study.  (pp  353)  Biology  and   Conservation  of  Wild  Felids.  Edited  by  Macdonald,  D.W.  and  Loveridge,  J.  Oxford  University  Press.  2010.   Marker,  L.,  Sivamani,  S.  Policy  for  human-­‐leopard  conflict  management  in  India.  Cat  News  50  -­‐  Spring  2009.   Marker,  L.L.,  Fabiano,  E.,  Nghikembua,  M.  The  Use  of  Remote  Camera  Traps  to  Estimate  Density  of  Free-­‐ranging  cheetahs  in  North-­‐  Central   Namibia.  CAT  News  49:22-­‐24,  2008.   Marker,  L.;  Cheetah  Conservation  Strategies  in  Namibia  –  A  Model  for  the  Future.  African  Wildlife  Conference  Proceeding.  Zoo  Dvur  Kralove   (Czech  Republic)  May  6-­‐11,  2008.   Marker,  L.;  Dickman,  A.J.,  Mills,  M.G.L.,  Jeo,  R.M.,  Macdonald,  D.W.  Spatial  Ecology  of  Cheetahs  (Acinonyx  jubatus)  on  Northcentral  Namibian   Farmlands.  Journal  of  Zoology,  London.  226-­‐274  (2008)  226-­‐238,  2008.   Marker,  L.;  Pearks-­‐Wilkerson,  A.J.;  Sarno,  R.J.;  Martenson,  J.;  Breitenmoser-­‐Würsten,  C.,  O’Brien,  S.J.;  Johnson,  W.E.  Molecular  Genetic   Insights  on  Cheetah  (Acinonyx  jubatus)  Ecology  and  Conservation  in  Namibia.  Journal  of  Heredity,  99(1)  2-­‐13,  2008.   Crosier,  A.,  Marker,  L.,  Howard,  J.,  Pukazhenthi,  B.,  Henghali,  J.,  Wildt,  D.  Ejaculate  trails  in  the  Namibian  cheetah  (Acinonyx  jubatus):   influence  of  age,  season  and  captivity.  Reproduction,  Fertility  and  Development,  2007.   Muntifering,  J.R.,  Dickman,  A.J.,  Perlow,  L.M.,  Hruska,  T.,  Ryan,  P.G.,  Marker,  L.,  Jeo,  R.M.  Managing  the  matriz  for  large  carnivores:  a  novel   approach  and  perspective  from  cheetah  (Acinonyx  jubatus)  habitat  suitability  modelling.  Animal  Conservation  9,  103-­‐112,  2006.   Marker,  L.,  Dickman,  A.J.,  Macdonald,  D.W.  Evaluating  the  effectiveness  of  livestock  guarding  dogs  as  a  method  of  conflict  resolution.  Journal   of  Rangeland  Management.  58  (4)  329-­‐336,  2005.   Marker,  L.L.,  Dickman,  A.J.,  Factors  affecting  leopard  (Panthera  pardus)  spatial  ecology,  with  particular  reference  to  Namibian  farmlands.   South  African  Journal  of  Wildlife  Research.  35  (2):  105-­‐115.  2005.   Marker,  L.  &  Dickman,  A.J.  The  incidence  of  dental  abnormalities  in  wild-­‐caught  Namibian  cheetahs.  Journal  of  Mammology,  85:13-­‐  18,  2004.   Marker,L.  Munson,  L.,  Basson,  P.A.,  and  Quackenbush,  S.Multicentric  T-­‐cell  Lymphoma  Associated  with  Feline  Leukemia  Virus  infection  in  a   Captive  Namibian  Cheetah  (Acinonyx  jubatus).  Journal  of  Wildlife  Diseases,  39(3),  690-­‐695,  2003.   Marker,  L.,  Mills,  M.G.L.,  MacDonald,  D.W.  Factors  influencing  perceptions  and  tolerance  towards  cheetahs  on  Namibian  farmlands.   Conservation  Biology.  17  (5):  1-­‐9,  2003.   Marker,  L.  Aspects  of  Namibian  Cheetah  (Acinonyx  jubatus)  Biology,  Ecology  and  Conservation  Strategies.  PhD.  Thesis,  Department  of   Zoology,  University  of  Oxford.  2002.  

 

CHEETAH  CONSERVATION  FUND  

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