Amare i ghepardi ….da morire!
Pubblicato: 21 Maggio 2013 Archiviato in: Uncategorized | Tags: Africa, conservation, Critically Endangered, dr. Laurie Marker, Namibia Commenti disabilitati su Amare i ghepardi ….da morire!Naturalmente è ovvio che se qualcuno decide di tenere un animale selvaggio in casa – e i ghepardi sono animali selvaggi con istinti selvaggi – anche se sono splendidi e teneri da cuccioli, sono potenzialmente letali da adulti. Anche se è vero che i ghepardi sono stati tenuti come animali domestici per millenni, da faraoni, nobili e principi, normalmente i bambini non vengono facilmente a contatto con essi. Avendo nutrito personalmente i ghepardi da cuccioli, non raccomando a nessuno di tenerli come animali da compagnia in presenza di bambini, per quanto i genitori possano essere attenti e accurati nei loro riguardi.
Ma il problema va al di là di tutto cio’. Cio’ che hanno fatto gli Schoemans, separando quei cuccioli dalla madre, e scegliendo di mostrarli in uno show televisivo, va semplicemente a minare tutti gli sforzi mondiali di conservazione nei riguardi dei felini piu’ a rischio di estinzione dell’Africa. Gli Schoemans hanno deciso che la madre dei 4 cuccioli non era in grado di badare a tutti quanti i cuccioli. Anche se personalmente non conosco le circostanze precise riguardanti quel particolare ghepardo, sta di fatto che i ghepardi, in natura, si prendono cura di quattro, sei, e a volte persino otto cuccioli allo stesso tempo.
Inoltre, togliere i cuccioli alla madre in tenera età, ha ripercussioni terribili per gli animali quando saranno cresciuti. Il reportage della ABC riportava che la famiglia Schoemans avrebbe allenato i ghepardi alla caccia e poi li avrebbe rilasciati in natura. Ho fatto ricerca sulla liberazione di ghepardi in cattività dal 1974, quando per la prima volta portai un piccolo ghepardo di nome Khayam in Namibia dall’Oregon, per stabilire se era possibile insegnargli a cacciare. La mia esperienza e le mie ricerche in questa campo hanno dimostrato che i cuccioli che vengono separati in tenera età dalla madre, non hanno l’opportunità di acquisire le abilità in grado di farli sopravvivvere, che non si limitano alla sola caccia, e quindi rimettere in libertà un ghepardo in cattività non è cosa facile. L’affermazione degli Schoemans che i cuccioli verranno rilasciati in natura mi preoccupa, per non dire di peggio.
Il fatto piu’ importante, tuttavia, è l’immagine che viene diffusa della famiglia felice con cuccioli di ghepardi domestici, che dà facile pubblicità alla peggiore minaccia che affronta il ghepardo attualmente – il commercio illegale di ghepardi. La verità è che una delle minacce piu’ serie per le popolazioni di ghepardi è costituita dal fatto che troppe persone li desiderano come animali domestici. I ghepardi, è risaputo, si riproducono difficilmente in cattività, e quando non sono disponibili esemplari sufficienti per soddisfare la domanda, soprattutto in Medio Oriente, i bracconieri si procurano cuccioli selvatici in natura.
Il Cheetah Conservation Fund si occupa di scoprire il traffico clandestino di cuccioli di ghepardo fin dal 2005. L’anno scorso abbiamo ricevuto i rapporti su 117 cuccioli selvatici commercializzati; solo 13 sono sopravvissuti, e gli avvenimenti di questo tipo sono in aumento. I contrabbandieri che sottraggono alla natura questi cuccioli non hanno la piu’ pallida idea di come vanno accuditi. I cuccioli vengono trasportati in gabbie minuscole, senza cibo, nè acqua. Date le pessime condizioni di trasporto,sui sei cuccioli, cinque non sopravvivono prima ancora di raggiungere il punto di vendita.
Anche dopo essere stati acquistati dai proprietari, i ghepardi non sono facili da accudire. I ghepardi sono felini unici nel loro genere, e richiedono cure veterinarie altamente specializzate. In qualità di curatore del Registro Internazionale dei Ghepardi (International Cheetah Studbook), che censisce i ghepardi in cattività, ricevo spesso informazioni su ghepardi cresciuti con alimenti inadeguati, tenuti in strutture improprie, e utilizzati erroneamente come ” compagni di caccia”. Le immagini che ho occasione di vedere, di animali incapaci di camminare perchè denutriti, o di altri, feriti o inutilmente sofferenti, mi spezzano il cuore. Infatti, alla fine di maggio mi rechero’ in visità negli Emirati Arabi Uniti per una serie di conferenze, e mi mettero’ in contatto con le organizzazioni di laggiu’ per riuscire, io spero, ad educare la gente su questo problema e insegnando ai proprietari di ghepardi ad occuparsene in maniera corretta.
Io sono certa che gli Schoemans amano i ghepardi, e amano i propri figli, e stanno cercando di fare del loro meglio per i ghepardi che hanno in casa. Ma esiste un quadro piu’ grande, una responsabilità maggiore che essi trascurano. I ghepardi non sono animali da compagnia, e men che meno per i bambini. I ghepardi sono animali selvatici, e il nostro desiderio di farne degli animali da compagnia, li sta uccidendo. Sulla Terra ci sono solo 10.000 ghepardi selvaggi, e noi li amiamo tanto da farli morire. La corsa al salvataggio dei ghepardi è iniziata, e documentari come questi ci fanno del male. Forse gli Schoemans non ci crederanno, ma la loro scelta di pubblicizzare i loro ghepardi domestci, non fa altro che aumentare la domanda di ghepardi da compagnia, e molti altri ghepardi cuccioli dovranno morire.
Le mamme ghepardo che crescono i loro cuccioli hanno vita difficile in natura – già il conflitto tra esseri umani e la fauna selvatica ha decimato la popolazione dei ghepardi del 90% negli ultimi 100 anni.
Gli Schoemans e la loro “Cheetah House” hanno reso il loro compito ancor piu’ duro.