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Studio del genoma di ghepardo grazie a Chewbaaka

Gli scienziati del Cheetah Conservation Fund contribuiscono allo studio del genoma. Chewbaaka l’ambasciatore ghepardo ha fornito il suo genoma per la sequenzazione.

WASHINGTON, D.C. (10.12. 2015) – Il Cheetah Conservation Fund (CCF),organizzazione leader per la ricerca l’educazione e la conservazione dei ghepardi a lungo termine, in collaborazione con gli scienziati dell’Università Statale di San Pietroburgo,e la BGI-Shenzhen in Cina, sta formulando un’analisi dettagliata della sequenza del genoma di riferimento del ghepardo africano (Acinonyx jubatus). Pubblicata il 9 dicembre 2015 su Genome Biology, tale ricerca rappresenta uno dei progressi piu’ significativi sulla scienza dei ghepardi dei nostri tempi, come ha affermato la Fondatrice e Direttrice del CCF, la Dr. Laurie Marker, membro del gruppo di ricerca formato da 35 autori. Chewbaaka, l’ambasciatore piu’ conosciuto del CCF, un ghepardo maschio namibiano (ora defunto) ha fornito il genoma su cui si fonda lo studio.

“Sequenzare il genoma del ghepardo significa per noi far luce sulla comprensione del passato evolutivo della specie, e ci aiuta negli sforzi volti al supporto e all’incremento delle popolazioni di ghepardi nei loro habitat attuali e precedenti,” ha affermato la dr. Marker.” Capire la storia della migrazione dei ghepardi, le diminuzioni forzate (bottleneck) delle sue popolazioni, e la scarsa diversità genetica significa poter collaborare tra scienziati e conservazionisti per sviluppare strategie informate per tutelare la specie”.

Il Dr. Stephen O’Brien,la Dr. Laurie Marker and la Dr. Anne Schmidt-Kuntzel prelevano campioni biologici da Chewbaaka.

L’équipe ha sequenzato sette ghepardi, in primis Chewbaaka, e sei ghepardi della Namibia e della Tanzania. I loro risultati hanno evidenziato informazioni preziose sul ghepardo, dalla migrazione della specie dal Nordamerica fino all’habitat attuale africano, e a tutta una serie di “diminuzioni a collo di bottiglia” delle popolazioni che hanno talmente ridotto le stesse, da far si che si riproducessere tra consanguinei. Queste riproduzioni tra consanguinei (“inbreeding”), alcune delle quali si sono verificate fino a 100.000 anni fa,hanno provocato dei danni fisiologici e riproduttivi che la specie evidenzia ancor oggi. Diretti dal ricercatore dottorando Pavel Dobrynin dell’Università di San Pietroburgo e da Theodosius Dobzhansky, del Center for Genome Bioinformatics diretto dal Dr. Stephen O’Brien,Presidente Emerito del Consiglio di Amministrazione del CCF ,con il gruppo collabora anche la genetista della conservazione del CCF, la Dr. Anne Schmidt-Küntzel.

Chewbaaka era un orfano maschio arrivato cucciolo al CCF nel 1995, ad appena 10 giorni di età. Non era adatto ad essere rilasciato in natura data la giovane età, motivo per cui rimase permanentemente nella Riserva del CCF in NAmibia. Durante i suoi 16 anni di vita – la durata media dei ghepardi in natura – Chewbaaka ha contribuito ad educare migliaia di persone che hanno fatto visita al CCF e milioni di persone che lo hanno visto nelle sue numerose apparizioni in serie televisive e documentari. La sua immagine si trova nel Quartiere Generale del National Geographic di Washington, Distretto della Columbia, e il suo ruolo nello studio sul genoma ne conferma lo status di ghepardo iconico piu’ famoso mai vissuto.

La popolazione mondiale di ghepardi selvatici è crollata drammaticamente del 90% negli ultimi 100 anni, dovuta soprattutto al conflitto umani/animali selvatici e alla perdita di habitat. I problemi genetici quali la scarsa diversità genetica mettono a rischio la capacità di sopravvivenza della specie, e tale tendenza persisterà, in quanto i due terzi delle popolazioni esistenti sono talmente numericamente ridotte da causare la riproduzione tra consanguinei. Poichè meno di 10.000 sono gli esemplari rimasti in 22 paesi africani, e meno di 100 sono i ghepardi della sub-specie asiatica che si trovano solo in Iran, la popolazioe mondiale di ghepardi rischia fortemente l’estinzione.
“Anche se l’intervento dell’Uomo ha causato tanti problemi alla specie, gli umani hanno la capacità di cambiare il futuro del ghepardo. Quando 35 persone di talento con grande dedizione si uniscono per lavorare alle soluzioni possibili, c’è speranza di sopravvivenza per il ghepardo ,” afferma la Dr. Marker.

dr. Laurie Marker

dr. Laurie Marker e Chewbaaka

(Trad.B.v.Hoenning)