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Il Ghepardo asiatico

Cari Amici,

Riproponiamo con piacere un commento del marzo 2019 apparso su Mongabay data l’attualità delle notizie giunte finalmente anche in Italia.

Scritto tra l’altro anche dalla nostra Dr. Marker, vi illustrerà la situazione che risale già al 2018.

Speriamo così di soddisfare le domande che ci sono pervenute.

Vi consigliamo comunque di iscrivervi al nostro blog: solo inserendo a lato a destra della Home il vostro indirizzo di posta riceverete un avviso dei nostri articoli!

(Il testo si traduce automaticamente in italiano!)


Dalla CNN un video inedito del CCF in Somaliland!

Cari Amici,

Leggete l’articolo, ma soprattutto aprite il video che appare.

https://edition.cnn.com/2019/08/28/africa/somaliland-cheetahs-gulf-intl/index.html?no-st=1566993048

Parla da se’…

Questo rifugio ha un costo, le cure, il cibo, il personale…

Donate se potete, noi mandiamo tutto al CCF che sta lottando anche in Somaliland e negli Stati del Golfo!

Grazie,

CCF Italia


Romeo ci ha lasciati, dopo un’improvvisa malattia.

Romeo era un ambasciatore speciale. Era vissuto 8 anni in una farm di Grootfontein, dove era trattato bene, ma in Namibia è vietato tenere animali selvatici e così fu portato al CCF, dove purtroppo non legava con i maschi. Fu dunque messo con tre femmine, Harry, Hermione, Rainbow ed Aurora. Romeo non amava più correre, preferiva stare sdraiato al sole e fare le fusa a chiunque si avvicinasse. Essendo stato a contatto con le persone, era molto docile, e si lasciava maneggiare senza problemi quando si doveva intervenire con qualche cura Veterinaria.

È stato un grande ambasciatore, che ogni giorno si lasciava ammirare dai visitatori che ascoltano il personale spiegare come funziona il CCF. Ci mancherà Romeo.

https://cheetah.org/ccf-blog/resident-cheetahs/a-sad-and-sudden-loss-for-ccf-eulogy-for-romeo/


Intervista di Christiane Amanpour alla CNN con il rappresentante di TRAFFIC sui ghepardi

https://www.pbs.org/show/amanpour-co/


Ecco un piccolo momento della trasmissione CNN in Somaliland.

25 cuccioli confiscati e affidati al CCF sono stati trasmessi alla CCN il 17 agosto. La SAFE HOUSE (Rifugio Sicuro) non è sufficiente.

Dice la Dr. Marker: “Chi vende questi cuccioli, li condanna all’estinzione. I ghepardi devono vivere in libertà”.

Aiutate il CCF a salvare questi animali speciali.

Somaliland- Ginevra agosto 2019

http://www.cheetah.org

http://www.ccf-italia.org

Cliccate qui sotto per il video:

twitter.com/camanpour/status/1162341376522145792


2 ghepardi nati in cattività in uno Zoo francese !

Ci giunge questa bella notizia dalla nostra partner francese, CCF France: tre settimane fa sono nati 2 cuccioli, un maschio ed una femmina, la cui madre ha 6 anni.

Ci rendiamo ben conto che i ghepardi devono prosperare e crescere in natura, tuttavia, date le difficoltà di una gravidanza in cattività, questo è un bel risultato. Gli Zoo operano a favore della conservazione, e contribuiscono molto allo studio dei ghepardi e alla ricerca.

Quindi, congratulazioni per i piccoli!


Namibia 2018 – CCF – Le mie emozioni- ricordi di un incontro speciale.

Di Monica Mazzola

 

In un soleggiato e caldo pomeriggio di novembre, fra i tanti visitatori del Centro, ho incontrato il tuo sguardo.

Portavi un cappello per proteggerti dal sole e degli occhiali scuri, che hai abbassato vedendomi.

In quel preciso istante ho notato i tuoi occhi chiari, curiosi. 

Cercavi i miei occhi scuri.

Ho capito che non avevi mai visto un felino come me dal vivo.

Osservavi le linee verticali del mio muso, le macchie del mio manto, le unghie non retratte.

Io, Romeo, sdraiato, dietro la rete metallica, aspettavo il momento del pranzo, nella ciotola di porcellana che i volontari ci preparano e la solita corsa competitiva insieme ai miei fratelli.

Io e i miei fratelli, pronti a correre a prendere la nostra razione.

Tu, attenta alle parole della volontaria, avevi già nascosto il viso dietro l’obiettivo della tua macchina fotografica intenta a riprendere ogni particolare di me.

Mi era visibile la tua emozione.

Io ho ricambiato il tuo interesse emettendo delle fusa mentre i miei fratelli erano irrequieti per la preparazione del cibo.

Tu eri stupita. Mi hai paragonato al tuo gatto.

Guardandomi mi hai sussurrato qualcosa ed io mi sono sentito subito bello e fortunato.

In questo Centro di Recupero, grazie all’impegno della nostra mamma Laurie, al prezioso lavoro dei tanti volontari e lo studio dei ricercatori, io e i miei fratelli possiamo sopravvivere.

La loro dedizione totale alla salvaguardia della nostra specie e lo studio della nostra storia ha regalato ad ognuno di noi una seconda chance.

Soggiorniamo in cattività perché in natura abbiamo avuto grandi difficoltà a sopravvivere.

Siamo ghepardi salvati da situazioni pericolose, feriti da altri animali, trovati abbandonati per aver perso la nostra mamma durante una battuta di caccia, confiscati ad umani che ci detenevano come animali domestici come nel mio caso.

In questo centro siamo curati, accuditi, osservati e reintrodotti, dove possibile, nel nostro ambiente naturale imparando di nuovo ad esercitare il nostro istinto primordiale di predazione.

Correre per noi è fondamentale.

Possiamo inseguire una preda a elevatissima velocità ma per pochi minuti e con la nostra super vista dobbiamo capire in brevissimo tempo qual è la preda più debole.

Nonostante queste capacità siamo noi stessi prede di felini più feroci, soprattutto i leopardi e purtroppo anche bersaglio di allevatori inferociti per aver ucciso il loro bestiame.

Per questo motivo è stato introdotto nel centro di recupero l’allevamento di un nostro antagonista, un cane pastore dell’Anatolia, che, con la sua forza e la combattività ci tiene lontani dalla tentazione di attaccare il bestiame.

I cuccioli di questa razza cinofila turca, vengono allevati insieme alle greggi di capre sviluppando un senso di protezione nei loro confronti e imparando a tenere lontano noi dalla tentazione di predare.

Così facendo anche gli allevatori sono meno predisposti ad imbracciare un fucile per spararci nel caso in cui ci avviciniamo troppo.

 

Dimmi la verità, non avresti mai pensato ad un incontro così emozionante.

Mi stai ancora osservando dietro al tuo obiettivo fotografico ed io voglio ricambiare il tuo interesse con fusa più forti ed un miagolio.

Sei ancora sorpresa…assomiglio proprio al tuo gatto.

Ora ti sei commossa. Hai scostato per un attimo il viso dall’obiettivo e mi stai fissando.

Sei attratta dal mio comunicare con te.

Sono attimi intimi, dove il tempo sembra essersi fermato e la mente è sgombra, c’è tempo solo per un ricongiungimento speciale.

Tu, donna della specie umana ed io, felino selvatico della specie ghepardo.

Il nostro incontro ti ha aperto gli occhi su un mondo a te sconosciuto, fatto di istinti e grande sensibilità.

E un mondo che in parte conosci già, interagendo e studiando il comportamento dei lupi.

E’ il mio mondo di animale selvatico.

Devi imparare a conoscerlo e rispettarlo.

E’ un mondo fatto di voci di tanti animali che popolano la savana ma anche di grande silenzio.

E’ un silenzio non vuoto ma popolato da tante immagini, colori e suoni che si sviluppa sotto una curvatura di cielo bassa e di mille stelle.

Colori caldi, contrastanti e buio, deserto e savana, silenzio e voci, vita e morte. Un ciclo infinito.

Rifletti.

Adesso il tuo sguardo è acciecato dalla luce artificiale, il tuo orecchio è popolato dai rumori del progresso.

Mi capisci?

Sei una donna fortunata se riesci a capire il segreto della vita che ti sto trasmettendo.

Lasciati andare a questo pensiero sconvolgente ed insegui i tuoi sogni.

Sei in Africa.

Io e te facciamo parte dello stesso universo.

 

Vedo una lacrima rigarti le guance e sono certo che hai capito la magia del nostro incontro.

Sei per me unica.

Tutto è avvenuto in un attimo, in mezzo a tanti visitatori rapiti dalle parole dei volontari.

Ma tu hai sentito il mio richiamo.

Tu, donna con il cappello, resta con me e portami nella tua anima.

Questo sarà il messaggio che potrai diffondere e la mia maniera di sopravvivere.

 

Mi stai sorridendo.

Grazie per aver provato ad ascoltare il mio mondo e grazie per ciò che stai facendo per me.

Ti seguo con lo sguardo mentre ti allontani e scompari in mezzo ai visitatori ma sono sicuro che proprio tu, tornerai a salutarmi prima di partire e sarà per te amore a prima vista.

La bellezza trasparsa da questo incontro sarà per sempre unica,come noi.

Tu donna io ghepardo .

ROMEO PER MONICA – CCF Namibia, 06.11.2018

 

 

 


Romeo ci ha lasciati…

Romeo, uno dei ghepardi residenti del Cheetah Conservation Fund , pare ci abbia lasciati.

Non conosciamo ancora i dettagli, ma solo la notizia.

Nell’attesa, gli dedichiamo un ricordo – in memoria di questo splendido, speciale amico.

Grazie alla penna di Monica Mazzola, che lo ha incontrato in Namibia.

In a warm, sunny November afternoon, among the many visitors of the Center, I met your look. You wore a hat to protect you from the sun, and dark sunglasses, and you lowered them when you saw me. 
 
In that very moment, I met your clear, inquisitive eyes. You were searching for mine.
 
I understood that you never watched a live cat  like me before.  You were staring at my vertical lines running down my face, the spots of my body, the semi-retractile claws. 
 
Me, Romeo, stretched out  behind the metal fence, was waiting for my feeding time, brought  in an enamelled bowl prepared by the volunteers, after the usual exciting competitive run with my brothers.
 
Staring attentively at the volunteer’s words, you already had hidden your face behind your camera lens, focused on shooting every detail of me.
 
You were quite moved by the narrative, hearing me purring and observing my brothers’ restlessness before the feeding. 
 
You were astonished and amused too, you whispered something and made me immediately feel beautiful.
 
In this Conservation Center , thanks to Mom’s Laurie commitment, to the  valuable work of the many volunteers and the studies of the researchers, me and my brothers can live again. Their absolute dedication to safeguarding our species and the studies about our history has donated a second chance to all of us. We live in captivity because we were not apt to survive in the wild. 
 
We are cheetahs saved from dangerous situations, hurt by other animals, found abandoned  after a trophy hunting when our mom had been killed, and confiscated to humans who kept us as pets, as it is  my case. 
 
In this huge property we are healed, soothed and pampered, observed and released, when possible, into the wild, where we can learn again to use our primordial predatory instinct.
 
Running is fundamental to us. We can stalk a prey at a very fast speed, but only for a few minutes, and with our excellent sight we have to figure out which prey is the weakest. 
 
In spite of our abilities, we are ourselves prey to other savage predators, like the leopards, and also, regrettably, to enraged farmers, for killing their livestock. For this reason, the Center breeds our rival, the Anatolian Shepherd Guarding Dog, a strong and pugnacious dog who holds us back from attacking the flocks. 
 
These Turkish cubs are bred together with the goats, and they develop a strong attachment to them, preventing our predatory instinct.
 
In doing so, even the farmers are less inclined to take up a rifle and shoot us when we move too close.
ell me the truth, you thought you’d never have such a thrilling encounter. you still watch me behind your camera lens and I want to return your interest purring stronger and meowing a little. You still look surprised…the sound of my meow is much the same as that of domestic cats.
 
You get emotional now. You push briefly your face aside from the lens  and watch me. There are noises but between us there is a silent communication. Intimate moments, where time has stopped and the mind is clear, there’s only time for a special connection.
 
You, woman of the human species and me, wild cat of the cheetah species. Our encounter  opened up your eyes on a foreign world, made of instincts and great sensitivity. It’s a world that you somewhat already know, studying the behaviour of wolves and interacting with them. 
 
It’s my world, as a wild animal. You have to learn to know it and to respect it. It’s a world of voices of animals populating the savannah, but also of silence.
 
Not an empty silence, but crowded with  many pictures, colours and sounds developing under  an arching low sky and thousands of stars. Warm and contrasting colours, and darkness, desert and savannah, absence and presence of sounds, life and death. Endless loop.
 
Think.
 
Back home, your eyes are dazzled by artificial light, your ears full of progress’ noises. Do you understand me now? 
 
You are a lucky woman if you understand the secret of life that I am conveying.
 
Let yourself go at this mind-blowing thought, and go after your dreams.
 
You are in Africa. Me and you are part of the same universe.
 
Your eyes are watery now, I am certain you have realised the magic of our meeting. You are unique to me. It happened just in a moment, among so many visitors fascinated by the volunteers’ words.
 
But you have heard my call.
 
You, woman with hat, stay with me, keep me inside your soul. This will be the message you will disseminate, giving me a chance to survive.
 
You are smiling at me and I thank you for having tried to listen to my world and for what you are doing for me.
 
I follow you with my eyes while you go away and disappear amongst the visitors, but I am sure you will come again to say good-bye before leaving, and it will be love at first sight.
 
The Beauty revealed during this encounter will last forever in our minds.
 
You – Woman,  Me – Cheetah.

 

 

                                      ROMEO FOR MONICA – CCF NAMIBIA NOVEMBER 6, 2018

Di Monica Mazzola, Socio Sostenitore Cheetah Conservation Fund Italia

(Trad.di Betty von Hoenning)

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